• VIVI LA LEGGENDA…

    Era bello il tempo dell’infanzia quando sognavamo le storie dei libri che leggievamo su principi e principesse, streghe, dragoni, castelli e palazzi. Da piccola bambina che ero, non avevo nessun dubbio che un giorno anch’io avrei incontrato il mio principe… dovevo solamente avere pazienza ed aspettare fino a quando lui mi avrebbe trovata e riconosciuta. Generalmente con il tempo questi sogni si spengono e si trasformano in una realtà piuttosto differente. Ma questo non e’ successo in me… io ho continuato a cercare e ad aspettare il mio principe finche l’ho trovato! Undici anni dopo desideravamo celebrare il nostro anniversario di matrimonio. Così abbiamo scelto di passare quattro giorni di vacanza a Villa Trigona in Sicilia. Chi me lo avrebbe detto che lì avrei incontrato alcune persone che in un palazzo hanno vissuto per davvero…

    “La nostra famiglia e’ antichissima,” ha cominciato a raccontarmi Emanuel, uno dei proprietari di Villa Trigona che offre residenza di agriturismo. “Pare che la nostra famiglia si e’ originata dai vikingi Emanuel Maltese Trigonache vivevano nella Svezia intorno all’anno 800 e il 1000. Il primo di cui sapiamo si chiamava Salardo dei Montichiari. Dall’informazione che abbiamo, il cognome Trigona e iniziato quando questi vikingi sono scesi giù in Normandia e hanno acquistato un castello col nome Trigonne. Con il tempo questi sono venuti in Sicilia dove la famiglia e’ cresciuta ed e’ aumentata nella sua importanza specialmente per mezzo di diversi ottimi  matrimoni, quindi sposando persone importanti molto ricche. I Trigona erano molto sinificanti in Sicilia e i suoi membri hanno raggiunto dei livelli altissimi in società. Infatti nella famiglia Trigona si trovano principi, marchesi, baroni, cardinali, un sindaco di Palermo e anche un santo!

    Si dice che nella citta’ di Piazza Armerina c’erano circa sedici palazzi della famiglia Trigona. Il palazzo più popolare si trova vicino al Duomo il quale e’ stato fondato dal Barone Marco Trigona nel dicasettesimo secolo. Io ho passato la mia infanzia in uno di questi palazzi che si trovava in piazza. La sua facciata era splendida con delle figure di pietra che erano bellissime. Il nonno ha venduto questo palazzo verso la meta degli anni sessanta ed e’ venuto a vivere qua.”

    Da curiosa che sono e sopratutto da Maltese, desideravo sapere da dove e’ venuto l’altro suo cognome – Maltese…

    “Maltese e’ il cognome di mio padre. Si dice che il cognome originale della famiglia era Timera. E’ diventato Maltese quando uno degli antenati pare che sia stato governatore di Malta. Quando lui e’ ritornato in Sicilia lo chiamavano ‘il Maltese’ finchè col tempo e diventato il nome di famiglia. Infatti qui, quando stanno per arrivare i Maltese, diciamo guarda, arrivano i cugini!”

    Siamo stati accolti con grande cortesia. Altrettanto genuini erano l’eleganza del luogo e l’autenticità della storica villa.  Ho notato immediatamente l’arma dei Trigona che era esposta sulla facciata della villa. Molto interessanti erano i diversi oggetti e mobili antichi tutto intorno alla villa…

    “Qui ci sono alcuni cose che all’occhio non sembrano niente di importante ma per me hanno un  grande sinificato. Vedi questa piccola scatola ad esempio… qui il mio nonno teneva i rasoi. Poi quando ha Arma di Trigonacomprato quello elettrico l’ha data a me e io da bambino tenevo le mie figurine. Quest’altra scatola io la ricordo sempre nel cassetto dello scrittoio del mio nonno dove lui ci teneva il timbro con la stemma per fare sulla cera. Che cosa potrei mostrarti di piu’? Vedi… questo e’ uno strumento per mettere i tappi di sugo per chiudere le bottiglie di conserva. Quando guardo questa scatola io torno indietro nel tempo e vedo quei giorni dove cerano tutti i contadini e i mezzardi impegnati con noi, il raccolto, i pomodori, tutte quelle pentole che bollivano, i profumi, i colori.”

    Ma questa idea di offrire Villa Trigona per l’agriturismo, com’e’ cominciata?

    “Sfortunatamente quando mio nonno e’ morto questa villa e’ stata abbandonata per piu’ di vent’anni. Mia madre Adele ha tenuto in salvo molto cose per evitare che li portano via i ladri. La casa e stata vuotata dai mobili che sono stati tutti conservati. Era sempre stato il nostro sogno di ridare la vita a questa casa. Ma la grandezza della casa e i danni strutturali che aveva erano troppi per restaurarla solamente per l’uso di dieci giorni l’anno. Poi abbiamo visto quello che facevano i proprietari dei castelli in Ingilterra per poter mantenerli; ossia che li anno aperto al pubblico e  allora abbiamo preso l’idea. Così chiunque viene qui potra’ godersene la storia e la bellezza del luogo e allo stesso tempo contribuire per il suo mantenimento.”

    Ero interessata a capire quanto sono rimasti leali alla natura originale della villa …

    “Abbiamo cercato di lasciare tutto com’era esattamente ma questo non era strutturalmente possibile ovunque. Pero’ abbiamo cambiato pochissimo. Ci e’ voluto un anno e mezzo per ricostruire la casa. Abbiamo cambiato il soffitto e abbiamo recuperato tutti i mattoni e i mobili. Purtroppo quando la villa era abbandoata, alcuni ladri hanno portato via qualche cose dalla nostra casa come ad esempio una campana che chiamava la famiglia per l’ora di pranzo e la domenica quando c’era la messa. Hanno anche preso delle pietre dalla fontana che c’era piu’ in la’ nella villa. Percio’ io l’avevo smontata e l’ho armata nella mia casa. Ha passato undici anni là finche’ e’ arrivato il giorno in cui e’ stata riportata qui nella villa dove appartiene.”

    Villa Trigona si trova in Piazza Armerina vicino ad Enna. Attorno c’e un vasto terreno e percio’ la villa gode di privatezza assoluta. Il luogo si trova nella bellissima campagna ed il silenzio e’ armonioso. Ti senti come vivere in un’altro mondo… e cosi’ ero molto sorpresa di trovare dei gruppi di Maltesi che stavano alla stessa villa…

    “Nel Dicembre 2007 abbiamo aperto le porte della villa per accogliere la gente. Da quel giorno 36 nazioni sono venuti qua. Vengono di più dall-Olanda, dalla Francia e dalla Germania. Però il numero di Maltesi che stanno qui stà aumetando. Inoltre i Maltesi sono tra quelli che stanno di piu alla villa.”

    La nostra camera era spaziosa, decorata con dei mobili antichi e tutte le finestre davano sulla bella campagna d’intorno. Quando mi ha vista così interessata Emanuel mi ha offerto di visitare alcuni delle altre camere….

    “Ci sono quindici camere nella villa di cui due sono suites. Chiunque viene qui per vacanza, possa considerare questa villa come se fosse casa sua. Percio’ uno puo’ usare la nostra piccola libreria, puo’ godere la musica o andare per un giro con i mountain bikes, oppure puo’ giocare con le bocce in un apposito campo, o pratticare il calcio, il billiardo, il ping-pong, tirare con l’arco o montare i cavalli e farsi un giro. Abbiamo anche un area per i bambini con delle piccole altalene e alcuni animali che loro possono vedere d’intorno, tra cui quei due capretti che sono nati quindici giorni fa’.”

    Il cibo c’era in grande abbondanza, tipico di questi agriturismi. La sua bontà ti fa mangiare tutto quello che ti offrono sui piatti. Altrettanto dolce era Angela che con tanta Angela Merigopassione e dedicazione ci ha presentato dei piatti squisitissimi e appettitosi. L’ospitalità in questo posto e così genuina che entrambi Emanuel ed Angela, con tanta pazienza, ci sono riusciti a presentare degli ottimi piatti anche a nostra figlia che ha mangiato tutto con piacere – un atto quasi eroico perche’ normalmente lei non mangia niente.

    “Non abbiamo tanti prodotti qui ma a noi fa piacere di condividere quello che abbiamo con i nostri invitati. Infatti noi produciamo il nostro olio d’oliva  e tutti i prodotti dell’orto che vi serviamo. Ogni tanto possiamo anche presentare alcuno uovo frescho delle nostre galline. Invece queste marmellate gli prepara mia madre con i nostri frutti.”

    Ma nella realtà che differenza c’e’ tra la vita di prima quando la villa era solamente loro personale e adesso che devono condividerla con altri?

    “La differenza e’ minima. Quando questa casa era privata, noi invitavamo tanti amici e cosi’ stiamo facendo pure adesso. Chi viene a fare qualche giorno di vacanza da noi, noi non lo trattiamo come un cliente ma come un amico che e’ venuto a stare qualche giorno da noi. Cerchiamo di fare nel nostro meglio per creare un ambiente e una relazione di amicizia con quelli che vengono a visitarci. Come io accolgo i miei amici a casa, faccio lo stesso qui con tutti.”

    Non stava mentendo. Appena pronti dalla cena, Emanuel ha portato tante bottiglie di liquori e ci ha fatto assiaggiare alcuni di loro…

    Villa Trigona sta in un luogo molto centrale e per quelli abbastanza avventurosi, e’ possibile visitare molti altri posti in Sicilia. Infatti nei quattro giorni che siamo stati lì, Il cibo era buonissimonoi abbiamo visitato una grande parte di questa isola. Il bello era che in fine della giornata sapevamo che avevamo una casa comoda, lussuosa e accogliente in cui ritornare e una famiglia che ci aspettava per darci  da mangiare.

    Ho deciso di chiedere ad Emanuel di spiegharmi perchè uno dovrebbe scegliere di stare in un agriturismo invece di stare in un’albergo?

    “In realtà e’ una scelta di vita,” mi ha spiegato Emanuel. “Se una va ad alloggiare in un’albergo, potrebbe avere un po di più di commodità. Ma generalmente avrebbe solamente una camera in una città. Dall’altra parte, se uno sceglie di stare in un agriturismo, avra’ la libertà di stare fuori in mezzo al verde, alla campagna, alla natura, ai fiori. Potrebbe sentire l’asino e il canto dell’uccellini. Tutte quelle cose che in citta non sentirebbe. Il cibo che mangierà sara’ fresco, appena colto dalle nostri orti. Soprattutto non avrebbe una camera ma una casa.”

    Tutto ha la sua fina e purtoppo anche la nostra vacanza che anche se era breve, ci sembrava di essere molto piu’ lunga. Non potevo togliere dal cuore quella sensazione di Villa Trigonanostalgia quando stavamo salutando questi nuovi amici che ci avevano accolto con tanto affetto nella loro casa. Era particolamente difficile salutare la gentile Angela specialmente quando lei ci ha avvolto in un tenero abbraccio di genuina amicizia.

    “Venite di nuovo in inverno,” mi ha detto, “e vi accenderò il camino. Potreste bere una tazza di caffè o leggere un libro di fronte al suo calore.”

    “Chiunque ci viene a visitare noi cerchiamo di coinvolgerlo nella vita di questa villa,” ha continuato Emanuel. “Quando abbiamo restaurato questa casa, ci sono anche ritornati alcune persone che in passato vivevano qui e così sembra che anche loro hanno ripreso un’altra vita insieme alla casa. Tutti quelli che vorrebbero venire qui sono i benvenuti e sono invitati a fare parte della leggenda di Villa Trigona.”

    (Nota: Questo articolo e’ stato originariamente pubblicato in Maltese nel giornale Torċa del 13 Settembre 2009)